Tra le persone che si rivolgono allo psicologo una parte soffre di disturbi psichici gravi. Un’altra parte vive problematiche circoscritte (un evento stressante, una difficoltà emotiva o relazionale, un momento di crisi...). Altri ancora desiderano compiere un viaggio conoscitivo verso sé stessi.
Riconoscere disagi e limiti personali e decidere di affrontarlo con un aiuto qualificato è in realtà un grande atto di forza. La responsabilità e il merito del cambiamento saranno comunque personali.
Il codice deontologico degli psicologi recita: “[...] lo psicologo rispetta l'autonomia e le credenze dei suoi pazienti. Si astiene dall'imporre il suo sistema di valori e non usa in modo inappropriato la sua influenza.”
Molte persone pensano di essere nate o cresciute con un determinato carattere e non avere alternative di comportamento. In realtà nella maggior parte dei casi abbiamo la possibilità di modificare il nostro comportamento e regolare le nostre reazioni.
Grazie alla formazione continua, all'esperienza e all'empatia, la capacità di mettersi nei panni dell'altro.
Il linguaggio non serve solo a descrivere la realtà, è anche il mezzo con cui essa viene costruita. Parlare ci aiuta a cambiare il modo con cui diamo significato al mondo.
Non è sempre così. Dipende anche dal tipo di orientamento del professionista. L'orientamento cognitivo-comportamentale prevede, in media, percorsi di breve durata. In ogni caso il cliente ha la facoltà di interrompere il trattamento in qualsiasi momento lo desideri.
Si tratta di relazioni di natura completamente diversa: lo psicologo non è coinvolto in dinamiche affettive con il paziente. Questo gli permette di essere più obiettivo e di concentrarsi meglio su di lui. Inoltre, possiede conoscenze e strumenti utili ad affrontare difficoltà strutturate.